sabato 23 settembre 2017

#1 Letture Incrociate





TITOLO: The hate u give. Il coraggio della verità

TITOLO ORIGINALE: The Hate U Give

AUTORE: Angie Thomas

CASA EDITRICE: Giunti Editore

GENERE: Narrativa contemporanea

DATA DI PUBBLICAZIONE: Settembre 2017

PREZZO: -formato cartaceo-  €14,00 –formato digitale-  €7,99

N. PAGINE: 416

SINOSSI:
Starr si muove tra due mondi: abita in un quartiere di colore dove imperversano le gang ma frequenta una scuola prestigiosa, soprattutto per volere della madre, determinata a costruire un futuro migliore per i suoi figli. Vive quasi una doppia vita, a metà tra gli amici di infanzia e i nuovi compagni. Questo fragile equilibrio va in frantumi quando Starr assiste all'uccisione di Khalil, il suo migliore amico, per mano della polizia. Ed era disarmato. Il caso conquista le prime pagine dei giornali. C'è chi pensa che Khalil fosse un poco di buono, perfino uno spacciatore, il membro di una gang e che, in fin dei conti, se lo sia meritato. Quando appare chiaro che la polizia non ha alcun interesse a chiarire l'episodio, la protesta scende in strada e il quartiere di Starr si trasforma in teatro di guerriglia. C'è una cosa che tutti vogliono sapere: cos'è successo davvero quella notte? Ma l'unica che possa dare una risposta è Starr. Quello che dirà - o non dirà - può distruggere la sua comunità. Può mettere in pericolo la sua stessa vita.

La verità getta ombra sulla cucina:
persone come noi in situazioni come queste diventano degli Hashtag,
ma di rado ottengono giustizia. Però penso che siamo tutti in attesa della volta,
di quell’unica volta, in cui le cose finiscono bene.


Questo è uno di quei libri di cui non riesco a parlare razionalmente, ma unicamente con il cuore in mano. La storia della sedicenne americana Starr mi ha dapprima colpito per le difficili tematiche che tratta, quali: la violenza gratuita nei confronti delle persone nere che tutt’oggi persiste e l’immutabilità di questa situazione sia in America che nel mondo, l’omertà e la remissività di chi si lascia sottomettere senza far sentire la propria voce, proprio come le persone che vivono nello stesso quartiere di Starr: Garden Heights, che, a causa della loro arrendevolezza, lasciano che la gang dominante del quartiere li opprima. Gioie e dolori per Starr in questo quartiere: la gioia di aver incontrato amici sinceri, dolore e sofferenza per averli persi entrambi in modi atroci e in tempi diversi. Starr, infatti ha visto morire la sua migliore amica Natasha quando era ancora una bambina e non sapeva che non tutte le persone che avrebbe incontrato nella propria vita hanno buone intenzioni, nonostante abbiano il tuo stesso colore della pelle; da ultimo, il suo migliore amico Khalil, è morto fra le sue braccia, in seguito a tre spari avvenuti per mano di un poliziotto bianco. Il fattore di questo libro che, però, mi ha completamente catturato è stato come l’autrice ha esposto gli eventi; sicuramente qualcuno si aspetterà che questo libro sia un piagnisteo, triste, una violenta denuncia dei fatti e invece no! Angie Thomas racconta una storia delicata, è vero, ma lo fa con una voce fresca, divertente in alcuni casi, ma soprattutto emozionante. Molto spesso, infatti mi sono ritrovata a fare i conti con qualche lacrimuccia che proprio non voleva stare al suo posto.

Mentre ce ne andiamo ricordo che Khalil mi rincorreva sempre fino alla macchina, con il sole che gli faceva risplendere i solchi imbrillantati tra le treccine.
Anche i suoi occhi brillavano.
Bussava al finestrino, aspettava che lo abbassassi e mi sorrideva, mostrando il suo dente storto.
<< Ci vediamo, Caimano. >>
Ridevo anch’io, allora, mostrando i miei denti storti.
Adesso mi viene da piangere.
Gli addii che fanno più soffrire sono quelli in cui l’altra persona se n’è già andata.
Me lo immagino in piedi davanti al finestrino, e sorrido.
<< A dopo, vecchio topo. >>”

Starr, insieme alla sua famiglia, decide che è finito il tempo di rimanere in silenzio, capisce e cerca di far capire a tutti che se vogliono che le cose cambino davvero, stare in silenzio è inutile. Così decide di fare ciò che Khalil avrebbe fatto per lei, un piccolo passo verso la giustizia: testimoniare.
Testimoniare ciò che è stata costretta a vedere, inerme, senza poter fare nulla per salvare il proprio migliore amico. Adesso vuole che sia fatta giustizia, e nonostante non si definisca in alcun modo coraggiosa, fa di tutto per ottenerla, andando contro tutti coloro che non vogliono che la verità venga alla luce, poliziotti e non.

“A volte si fa tutto nel modo e va male lo stesso. L’importante è non smettere mai di fare la cosa giusta.”

Ho adorato Starr e la sua meravigliosa famiglia, esempio dell’amore vero tra loro, per la loro gente e per la loro causa.
È assolutamente un romanzo che DEVE essere letto.

La recensione di oggi è in collaborazione con Martina del blog La Vita Dei Libri, andate a vedere che cosa ne pensa!


Un abbraccio e a presto!

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